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Italiano B1_c3_B_IPH_FC

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Leggi il testo. Il testo è diviso in 11 parti. Le parti non sono in ordine. Ricostruisci il testo. Scrivi il numero d’ordine accanto a ciascuna parte.

Un incontro a sorpresa

A. Da qualche giorno frequento un forum su internet che si chiama Vitadastudente. 

B. Mi hanno colpito le sue idee, infatti, come me, Planet vuole vivere in un luogo tranquillo, dove ci si può spostare a piedi. 

C. Ho passato molto tempo davanti allo specchio in camera, perché non sapevo che cosa indossare.

D. Oggi Planet ha proposto un argomento interessante: la città ideale dove vivere.

E. Di Planet mi piace anche il modo in cui dice quello che pensa. Mi piacerebbe incontrarlo e parlargli faccia a faccia.

F. Sul forum non sempre trovo opinioni interessanti, però spesso leggo con attenzione ciò che scrive uno che si firma con il soprannome di Planet. 

G. Così ho deciso di chiedere a Planet se ci possiamo vedere. Ho letto il suo profilo e ho scoperto che viviamo nella stessa città.

H. Mia sorella mi ha preso in giro perché, quando è entrata in camera mia, ha visto sul mio letto una montagna di magliette e pantaloni.

I. Planet è stata una vera sorpresa. Dietro a questo soprannome si nasconde la mia compagna di classe Caterina.

J. Sono molto emozionato! Planet ha risposto di sì: ci vediamo questa sera alle 6, davanti alla gelateria in centro.

K. Finalmente ho deciso cosa mettere e sono pronto ad uscire. Mi preoccupa che cosa può pensare Planet di me.

(da CILS B1 modulo adolescenti, Giugno 2012).

Please answer all parts of the question.
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Leggi il testo. Il testo è diviso in 11 parti. Le parti non sono in ordine. Ricostruisci il testo. Scrivi il numero d’ordine accanto a ciascuna parte.

Un incontro a sorpresa

A. Da qualche giorno frequento un forum su internet che si chiama Vitadastudente. 

B. Mi hanno colpito le sue idee, infatti, come me, Planet vuole vivere in un luogo tranquillo, dove ci si può spostare a piedi. 

C. Ho passato molto tempo davanti allo specchio in camera, perché non sapevo che cosa indossare.

D. Oggi Planet ha proposto un argomento interessante: la città ideale dove vivere.

E. Di Planet mi piace anche il modo in cui dice quello che pensa. Mi piacerebbe incontrarlo e parlargli faccia a faccia.

F. Sul forum non sempre trovo opinioni interessanti, però spesso leggo con attenzione ciò che scrive uno che si firma con il soprannome di Planet. 

G. Così ho deciso di chiedere a Planet se ci possiamo vedere. Ho letto il suo profilo e ho scoperto che viviamo nella stessa città.

H. Mia sorella mi ha preso in giro perché, quando è entrata in camera mia, ha visto sul mio letto una montagna di magliette e pantaloni.

I. Planet è stata una vera sorpresa. Dietro a questo soprannome si nasconde la mia compagna di classe Caterina.

J. Sono molto emozionato! Planet ha risposto di sì: ci vediamo questa sera alle 6, davanti alla gelateria in centro.

K. Finalmente ho deciso cosa mettere e sono pronto ad uscire. Mi preoccupa che cosa può pensare Planet di me.

(da CILS B1 modulo adolescenti, Giugno 2012).

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Grammatica: verbi.

Metti via quel cellulare. Un papà. Due figli. Una rivoluzione.

 

Leggi il testo seguente, poi completalo con i verbi tra parentesi nei modi e tempi adeguati; puoi scegliere tra: indicativo presente, passato prossimo, imperfetto, congiuntivo presente.

 

«Aldo Cazzullo si rivolge ai figli e a tutti i ragazzi: li invita a non confondere la vita virtuale con quella reale, a non bruciarsi davanti ai videogame, a non andare sempre in giro con le cuffiette, a non rinunciare ai libri, al cinema, ai concerti, al teatro; e soprattutto a salvare i rapporti umani con i parenti e i professori, la gioia della conversazione vera e non attraverso le chat e le faccine.

I suoi figli, Francesco e Rossana, rispondono spiegando al padre e a tutti gli adulti il rapporto della loro generazione con il telefonino e con la rete: che consente di vivere una vita più ricca, di conoscere persone nuove, di mettere lo studente al centro della scuola, di leggere i classici.

Ne nasce un dialogo serrato, sui rischi e le opportunità del nostro tempo […]»

Aldo Cazzullo, Metti via quel cellulare. Un papà. Due figli. Una rivoluzione, Milano, Mondadori, 2017.

 

 

«Non è possibile che, quando andiamo in pizzeria, anziché i vostri volti mi veda sempre davanti i vostri cellulari.

Non è possibile che, quando entriamo in un albergo, come prima cosa voi due, Francesco e Rossana, (chiedere) la password del wi-fi.

Non è possibile che ovunque si vada, all’estero o in Liguria dai nonni, voi due vi (portare) dietro il vostro piccolo mondo, chiuso nel telefonino.

Vi ricordate quella gita in Provenza? I campi di lavanda in fiore (essere) bellissimi; ma voi non li guardavate; eravate sempre chini sui cellulari.

Vi ricordate domenica scorsa a casa dei nonni? (Voi-essere) assenti, distanti, tutti presi dallo smartphone. Ed è un peccato, perché l’amore a cerchio di vita tra i nonni e i nipoti (essere) meraviglioso. So che voi (essere) molto legati ai nonni, che vi adorano. Per questo non dovreste perdere l’occasione di ascoltare la loro storia, perché sono la generazione che (conoscere) il fascismo, la guerra, la ricostruzione […]. Le loro storie non sono noiose, anzi, tornano utilissime alla vostra generazione, che (considerarsi) la più sfortunata della storia mentre è la più ricca di opportunità. E tra le opportunità, lo so, (esserci) anche la rete. (Esserci) anche il cellulare. Ma non così.

Si vive con lo specchio in mano. Siete una generazione con lo sguardo basso; e l’immagine riflessa su cui (voi-essere) sempre chini è la vostra. Non ve lo dico come polemica, ma con infinito amore e un po’ di preoccupazione, perché vedo in voi i primi sintomi della malattia che (contagiare) già per primi noi adulti: il narcisismo di massa.

Spero che ormai vi (essere) chiaro: il cellulare in realtà è uno specchio. […] Non riusciamo a stare senza per cinque minuti. E lo usiamo per far sapere agli altri quello che facciamo, pensiamo, mangiamo, beviamo, sogniamo. Ma in realtà stiamo parlando da soli. Perché agli altri di noi non importa nulla.

In rete tutti (chiacchierare) , molti (gridare) , qualcuno (insultare) , (minacciare) , (calunniare) ; e nessuno (ascoltare) . […]

La rivoluzione digitale è il più grande rincoglionimento di massa nella storia dell’umanità».

 

Aldo Cazzullo, Metti via quel cellulare. Un papà. Due figli. Una rivoluzione, Milano, Mondadori, 2017, pp. 3-4.

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Completa il testo con le forme dei verbi che sono tra parentesi.

Btwins: Focus Junior intervista i ragazzi di Sanremo Giovani! Hanno debuttato su un palco prestigiosissimo, quello di Sanremo 2011, e Focus Junior li (intervistare) per voi! Ecco a voi i Btwins!

- Siamo con Eraldo e Giuseppe, 19 anni, gemelli. L’anno scorso a Sanremo hanno presentato Mi rubi l’amore... (Raccontare) un po’ come è andata!

- Senz’altro. (Essere) un’esperienza nuova ed emozionante per noi, ci piace definirla una "centrifuga di emozioni".

- Quale sapore (avere) il successo alla vostra età? Voi siete molto giovani, non avete ancora vent’anni…

- Successo è una parola forte! Sanremo ci (dare) un’ottima visibilità. È vero che la giuria ci (escludere) alla prima serata, ma il Festival ci ha permesso di promuovere la nostra musica: non (pensare) davvero di diventare così famosi!

- Parliamo un po’ di questo vostro EP.

- È il nostro primo lavoro discografico e (contenere) molti brani che abbiamo scritto insieme. Le nostre sono canzoni autobiografiche.

- Quanto amate la chitarra?

- La chitarra è la nostra fidanzata! La maggior parte del nostro tempo la passiamo a provare, suonare… Noi siamo appassionati di musica in generale ed è chiaro anche che il mezzo per comporre la nostra musica è principalmente la chitarra.

- Com’è il vostro rapporto: andate d’accordo?

- Sì certo, anche per il fatto che (crescere) insieme.

- Quali sono i vostri idoli, i modelli a cui vi ispirate?

- Senz’altro i Beatles, che (essere) per noi una delle prime scoperte musicali che poi (approfondire) col tempo: papà (comprare) i loro dischi e li (ascoltare) per molte ore la sera. Il loro mondo ci ha così affascinato che abbiamo ripreso anche alcune loro canzoni.

- Progetti per il futuro?

- Per ora lavoriamo al nostro primo EP che si chiama Btwins come noi. Contiene i nostri brani inediti e alcune collaborazioni anche importanti. Il brano che (presentare) a Sanremo 2011 è di Cesare Chiodo e Saverio Grandi.

- Voi avete solo qualche anno in più rispetto ai nostri lettori: quale consiglio (dare) a un ragazzo che vuole intraprendere una carriera come la vostra?

- Studiare moltissimo e non arrendersi mai! Noi lo (fare) , e ora possiamo suonare i nostri pezzi, scrivere e cantare canzoni. Oggi abbiamo raggiunto un primo traguardo, Sanremo, che è anche un punto di partenza dal quale iniziare un percorso. Non ci (aspettare) niente da questa esperienza, ma i risultati che (arrivare) ci hanno molto soddisfatto.

- Ma voi (indossare) sempre l’uno un abito bianco e l’altro uno nero? Abbiamo notato questa "mise" anche sul palco di Sanremo!

- Sì! Ci piace lo stile positivo/negativo: non lo usiamo sempre, ma quando andiamo in giro insieme sì, ci piace renderci complementari… Da piccoli mamma ci (vestire) sempre uguali, a scuola sia i professori che i compagni ci (scambiare) molto spesso!

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Coniuga i verbi all’imperativo formale

- Scusi, mi può dire dov’è la stazione?

- Non lo so, (chiedere-lo) al barista.

- Buongiorno

- Buongiorno, (dirmi)!

-Sa dov'è la stazione? 

- Certo, signora, glielo spiego, (fare attenzione! (Uscire) () dal bar e (andare) sempre dritto fino al semaforo. (Attraversare) la strada e (girare) alla prima strada a sinistra.

Poi (prendere) la seconda strada a destra e (proseguire) sempre dritto per circa cento metri. La stazione è lì sulla destra.

-Ma è lontanissimo! Prendo un taxi!

- Ma no, (fidarsi, signora, non (prendere il taxi, ci vogliono 5 minuti a piedi!

 

 

 

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Grammatica: imperativo.

Consigli ai giornalisti di domani.

 

Completa il testo di Beppe Severgnini con i verbi tra parentesi all’imperativo e all’imperativo pronominale.

 

«Con notevole stupore, e altrettanto piacere, noto che molti giovani italiani sognano di diventare giornalisti. I master in giornalismo – oggi la strada maestra verso il mestiere – sono pieni di ragazze e ragazzi determinati e preparati (più di noi trent’anni fa), che si dimostrano lungimiranti. […]

I futuri colleghi, spesso, chiedono suggerimenti.

Eccoli.

1. Impegnatevi a fondo. Non perdetevi in chiacchiere e non (mostrare) indecisione. Se un giorno volete diventare giornalisti, dovete esserne certi.

2. (Voi-imparare) l’inglese! Non lo ripeterò mai abbastanza. Nell’industria in cui state per entrare buona parte della forza-lavoro parla inglese.

3. (Voi) Non (rubare) . Anzi, non (fare) nulla che vi farebbe fare brutta figura alla macchina della verità.

4. (Voi-essere) sempre puntuali.

5. Non accampate scuse. (Voi) Non (incolpare) gli altri.

6. Non datevi mai malati […]

7. Pigrizia, sciatteria e lentezza sono cattive qualità. Intraprendenza, ingegnosità e iperattività sono buone qualità.

8. (Voi-essere) preparati ad assistere a ingiustizie e follie umane di ogni sorta […]. Dovrete semplicemente sopportare le contraddizioni e le iniquità di questa vita.

9. (Voi-aspettarsi) sempre il peggio. Da tutti. Ciononostante, non (permettere) che questa prospettiva negativa influenzi il vostro rendimento. Buttatevi tutto alle spalle. (Ridere) di ciò che vedete e sospettate.

10. (Voi-cercare) di non mentire.

11. (Voi-pensare) al curriculum!

12. (Voi-leggere) giornali, libri sul giornalismo e riviste. Sono utili per tenersi aggiornati sulle tendenze dell’industria e per trovare nuove idee.

13. (Voi-prendere) le cose con umorismo. Ne avrete bisogno»

 

Beppe Severgnini, Italiani di domani. Otto porte sul futuro, 2. ed., Milano, Rizzoli, 2015, pp. 57-59.

 

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Scegli la congiunzione giusta

 

Non sono venuta a lezione

sono malata.

non piove, vado a fare un giro in centro.

Marco è un bel ragazzo

a me non piace.

Carlo e Anna non sono di Roma,

di Torino.

Quest’anno non vado in vacanza

devo studiare.

Ci vediamo fra una settimana,

lunedì.

D’inverno vivo in città,

d’estate in campagna.

domani è festa, mi riposo.

Laura è mia nipote,

la figlia di mia sorella.

Non studio ingegneria

architettura.

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Intervista a Marica Romani.

Leggi il testo e coniuga i verbi al condizionale presente.

 

- Ciao Marica, complimenti per il successo che sta avendo la tua ultima canzone “Mare calmo”!

- Grazie, sono molto soddisfatta …

- Ti abbiamo invitata perché i nostri ascoltatori (volere) conoscerti meglio, quindi ti faremo due o tre domande, va bene?

- Certo, mi fa molto piacere!

- Bene, ecco la prima domanda. Immagina di cambiare lavoro: che lavoro (scegliere) , cosa ti (piacere) fare?

- Mah non (sapere) , ma forse (fare) volentieri l’insegnante, la maestra elementare. Ho un ricordo meraviglioso della mia maestra…

- Bene, seconda domanda: cosa (cambiare) di te, del tuo aspetto fisico e del tuo carattere?

- Mmm… se devo essere sincera non (cambiare) niente del mio aspetto fisico… mentre del mio carattere sì! Ad esempio (preferire) essere più ordinata e precisa, penso che (essere) anche molto utile per il mio lavoro…

- Benissimo. Terza e ultima domanda: so che tu vivi con tua madre a Milano. In quale altra città del mondo (volere) vivere?

- (Io - vivere) volentieri a Roma, la mia città preferita. Mia madre invece (preferire) tornare a Livorno, la sua città, perché il mare le manca molto!

- Capisco. Grazie Marica, abbiamo finito, ma spero che tornerai presto a trovarci…

- Ma certo, a presto! Ciao

- Ciao!

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Pronomi relativi. Scegli il pronome giusto

 

Il ragazzo

parlavo è mio fratello

viene in gita deve portare i soldi domani mattina

Valerio è il ragazzo

sono uscita ieri sera

Non sappiamo ancora

verrà al mare con noi

L’ufficio

lavoro è in centro

L’ufficio

mi sono rivolta è vicino alla scuola

Mario è il ragazzo

ho conosciuto ieri

Il motivo

ti ho chiamato è questo

Il libro

mi hai prestato è molto interessante

Il film

ho visto ieri sera è molto bello

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Scegli il pronome giusto

 

viene in gita deve portare i soldi entro venerdì.

Ho letto il libro

mi avevi consigliato.

Ho perso gli orecchini

mi aveva regalato Mario.

La ragione

vi ho chiamato è questa.

I ragazzi

esco sono molto simpatici.

La borsa

mi hai regalato è bellissima.

L’ufficio legale

mi sono rivolta è in centro.

L’ufficio

lavoro è grande.

finisce l’esercizio, può uscire.

Gli occhiali

sono sul tavolo sono miei.

La pizzeria

ho mangiato ieri è molto economica.

Questo è l’elenco delle persone

ho telefonato.

L’appartamento

ho preso in affitto è in centro.

Il testo

ho lavorato è difficile.

Non ricordo dove ho messo l’agenda

ho scritto l’indirizzo.

Lo yogurt

è in frigo è scaduto.

vuole superare l’esame deve studiare molto.

dorme non piglia pesci.

Il letto

ho dormito era molto scomodo.

Questa è una cosa

sono molto orgoglioso.

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